Si è costituito in ottobre il "Gruppo subacqueo" di Siciliantica. In nove, alla fine del corso di archeologia subacquea organizzato dalla sede di Termini Imerese, freschi di brevetto otas, ci siamo ritrovati insieme, ciascuno col suo bagaglio culturale e col suo percorso di esperienze diverse ma tutti quanti accomunati dalla stessa passione: il mare e l’archeologia.
Chi non faceva parte dell’Associazione si è iscritto subito, condividendo gli scopi e le finalità di Siciliantica e con l’entusiasmo e l’affiatamento che solo tra un gruppo di sub può nascere, abbiamo cominciato a fare progetti per il futuro.
Credo che lo spirito che anima il gruppo si possa comprendere con una frase di Fernand Braudel: "Io penso che il mare, così come si può amarlo e vederlo sia il più grande documento esistente sulla vita passata".
Il desiderio di conoscere il nostro passato, le nostre origini, la nostra storia, ci spinge ad indagare il mondo sommerso; non dobbiamo dimenticare che la Sicilia è stata, per la sua posizione geografica, il fulcro degli intensi scambi commerciali delle civiltà che si affacciano sul Mediterraneo; le più grandi battaglie navali si sono svolte lungo le coste siciliane; per questo il mare ci ha detto molto sulla nostra storia, ed ancora molto ha da dirci.
Così come è avvenuto sulla terraferma, i volontari potranno partecipare ad operazioni di ricognizione e prospezione sottomarina in collaborazione con le competenti Soprintendenze. Il primo intervento in cui il gruppo si è cimentato è stata la prospezione dei fondali antistanti il sito archeologico di Megara Iblea, per conto della Soprintendenza di Siracusa; siamo anche in contatto col GIAS (la struttura di archeologia subacquea recentemente istituita dall’Assessorato regionale Beni Culturali) coordinato da Sebastiano Tusa, col quale nascerà presto una collaborazione attraverso la stipula di una apposita convenzione; inoltre abbiamo offerto la nostra disponibilità al Comune di Cefalù dove recentemente, nel mare antistante è stato identificato un relitto bizantino.
Non secondaria è anche l’attività di monitoraggio dell’ambiente e la segnalazione alle autorità competenti, di eventuali oggetti inquinanti sui fondali, come il fusto individuato nella baia di Guidaloca (TP) a 10m di profondità e prontamente segnalato alla Capitaneria di Porto.
Presto il gruppo subacqueo di Siciliantica si farà promotore anche di operazioni "fondali puliti" lungo la costa palermitana, nella convinzione che il nostro futuro dipende dalla capacità di tutelare il nostro patrimonio storico ed artistico, ma anche nella capacità di saper consegnare alle generazioni future un ambiente più vivibile.
Enrico Minafra
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