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operazione "mare pulito"

L’11 Luglio 1999, in una calda giornata di inizio estate, si è svolta la prima iniziativa ambientalista di SiciliAntica: "Operazione Mare Pulito".

Teatro delle operazioni di pulitura dei fondali, un tratto di costa adiacente la suggestiva spiaggia di Balestrate, piccolo centro marinaro al confine tra le province di Palermo e Trapani.

Il gruppo dei sub di Siciliantica, insieme ad alcuni volontari, si è immerso dalle 9,30 del mattino fino alle 13,30 circa, portando a galla oggetti di vario genere, "reperti" non di acheologia ma rifiuti di una società ancora poco attenta alla salvaguardia dell’ambiente, che utilizza il mare come discarica.

Fondo MarinoAttività di Subacquea

Dopo il pranzo, offerto dall’Amministrazione Comunale di Balestrate che si è dimostrata sensibile alle problematiche ambientali ed ha patrocinato la manifestazione, una conferenza sulla tutela e valorizzazione dell’ambiente marino; relatori Silvano Riggio, docente di ecologia presso la facoltà di scienze di Palermo; Giovanni D’Anna, Biologo Marino e ricercatore del CNR; Roberta Romeo, architetto, socio siciliantica Palermo; sono intervenuti inoltre Angelo Ribaudo, coordinatore dei Verdi per la Sicilia, il Sindaco di Balestrate, Raffaele Tuzzo ed il vice sindaco Milazzo.

L’incontro ha messo in evidenza la necessità della conoscenza come presupposto indispensabile per la salvaguardia del patrimonio ambientale e soprattutto la necessità di attuare politiche volte ad un uso corretto delle risorse che consenta il loro rinnovarsi, poiché queste non sono illimitate.

L’idea di intervenire a Balestrate è nata innanzi tutto perché questo tratto di costa non è stato mai oggetto di iniziative analoghe in passato; anzi, forse per via della distanza da Palermo, Balestrate è rimasta sempre fuori da iniziative come "spiagge pulite", nonostante la bellissima spiaggia che corre ininterrotta per svariati chilometri; un altro motivo è il basso fondale: la profondità massima di cinque metri ha consentito ai sub di operare con tranquillità e sicurezza; va detto anche che queste iniziative hanno un senso dove l’inquinamento non è tale da impedire la balneazione: il volontariato non può sostituirsi ad interventi più ampi che gli enti preposti sono tenuti comunque a fare e può semmai affiancarsi a questi.

L’iniziativa è servita a ripulire il fondo del mare, ma soprattutto a sensibilizzare la gente sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente marino, sempre più sfruttato e degradato da ogni sorta di scarichi.

Abbiamo appreso dai giornali che nel golfo di Castellammare si pratica regolarmente addirittura la pesca di frodo del novellame, vanificando di fatto i benefici delle barriere contro la pesca a strascico e del ripopolamento ittico. Tutto questo con il tacito consenso delle autorità preposte che dovrebbero impedire questo gravissimo danno ambientale.

Il gruppo sub di SiciliAntica vuole essere quindi un punto di riferimento per tutti coloro che amano il mare e vorrebbero fare qualcosa di concreto per la sua tutela: il mare è un’indissolubile connubio tra natura e cultura: è una risorsa naturale ma è anche una risorsa culturale. Alexander Matvejeviç, storico e studioso del Mediterraneo ha definito il mare un "collezionista appassionato"; si riferiva senz’altro alle scoperte archeologiche; oggi, purtroppo, sono ben altre le "collezioni" che si scoprono sempre più spesso in fondo al mare, come si può constatare dal materiale recuperato dai sub: pezzi di una sedia in plastica, uno stivale di gomma, diversi copertoni d’auto e camere d’aria, frammenti di reti ed attrezzi da pesca, bottiglie, fil di ferro, contenitori di latta.

Fondo MarinoAttività di Subacquea

Non è stato possibile recuperare alcuni grossi copertoni di camion perché semisommersi nella sabbia; sarebbe servita la sorbona!

Tutto ciò non è soltanto effetto del malcostume del diportista della domenica che non si cura di "perdere" in mare la lattina di coca cola: il problema ha dimensioni più ampie, se sono attendibili i dati recentemente pubblicati, secondo i quali sarebbero 40.000 dal 1986 ad oggi gli illeciti ai danni dell'ambiente in Italia.

Tra questi i più diffusi riguardano le acque, l'abusivismo edilizio ed i rifiuti. Manca la consapevolezza che i danni causati all'ambiente sono il più delle volte irreversibili e che direttamente o indirettamente tutti ne siamo coinvolti: è sufficiente che un agente inquinante finisca nel ciclo alimentare, anche attraverso i mangimi, per contaminare tutto ciò che arriva sulla nostra tavola, con conseguenze disastrose.

Non dimentichiamo i recenti casi di "mucca pazza" e il caso diossina che ancora preoccupano i consumatori di tutt'Europa. Ancora troppo poco si è fatto in Italia per l’istituzione delle riserve marine: di quelle progettate soltanto una minima parte è diventata operativa, in Sicilia soltanto quella di Ustica.

Natura e Cultura da tutelare e da salvaguardare: è questa la grande responsabilità che oggi abbiamo nei confronti delle generazioni future, perché il nostro patrimonio ambientale non vada perduto e giunga ai posteri nel migliore dei modi.

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