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kentoripa 10 necropoli monumentale di età imperiale

Scoperti un nuovo quartiere ellenistico , una necropoli monumentale di età imperiale e l’unico "Pilastro Funerario" finora documentato il Sicilia

Una campagna di scavi archeologici è in corso da circa un mese alle pendici orientali dell’antica Centuripae , la Soprintendenza di Enna ne ha affidato la direzione all’archeologo Giacomo Biondi del Consiglio Nazionale delle Ricerche ed il Comune di Centuripe ospita i circa sessanta volontari di SiciliAntica, provenienti da tutta la regione ma anche dalla Spagna e dall’Olanda.

L’indagine ha permesso d’identificare un nuovo quartiere della città che Cicerone conobbe come una delle più grandi e ricche della Sicilia e di scoprire la relativa necropoli monumentale di età imperiale.

In contrada Difesa Castellaccio, oltre ad un ambiente appartenente ad un’elegante abitazione pavimentata "a signino", databile al II – I secolo a.C., è stata messa in luce una tomba a cassa di età imperiale che si sovrappose alla suddetta abitazione quando questa ormai era in fase di abbandono.

È ancora in corso di scavo un edificio funerario, anche questo di età imperiale , a pianta quadrangolare di m 4,40 x 4,10, costruito in "opus caementitium", una tecnica di origine italica diffusa nel mondo romano di età imperiale e già documentata in altri monumenti pubblici e privati di Centuripe.

Sono stati inoltre ripuliti altri cinque edifici funerari, coevi al precedente e costruiti con la stessa tecnica. Alcuni, nonostante siano stati oggetto di scavi illegali, sono in ottimo stato di conservazione e documentano tipologie architettoniche, come il "Pilastro Funerario", finora non attestate in Sicilia.

Al di là degli eccellenti risultati scientifici, la campagna di scavo , resasi necessaria proprio per le manomissioni da parte di clandestini, si propone di restituire alla pubblica fruizione un importante settore dell’antica città, nonostante orde di ladri di antichità, ne abbiano razziato i reperti mobili, e di far comprendere alla comunità locale il danno materiale e d’immagine arrecato dagli scavi illegali, indizio, quando supinamente tollerati dall’opinione pubblica, di forte degrado culturale .

 

 

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