Si avvia ormai alle fasi conclusive la campagna di scavo organizzata da SiciliAntica a Centuripe : martedi 6 settembre è previsto il sopralluogo congiunto della Soprintendente di Enna, Beatrice Basile, e del Sindaco di Centuripe Antonino Biondi che faranno un primo bilancio dell’attività.
Le indagini sono state rese possibili dall’ampia sinergia fra enti pubblici, e privati oltre che dal generoso contributo finanziario del proprietario dei terreni in cui si svolgono le ricerche, il Sig Salvatore Fiorenza: la direzione scientifica è del Servizio per i Beni Archeologici (Dott.ssa Carmela Bonanno) della Soprintendenza BB. CC. AA. di Enna ; la direzione dello scavo è affidata al Dott. Giacomo Biondi del C.N.R.
Mezzi e personale tecnico, oltre che dalla Soprintendenza, sono forniti dal Comune di Centuripe; una cinquantina di soci di SiciliAntica , prevenienti da tutta la Sicilia, ed alcuni studenti olandesi si sono avvicendati nello scavo.
Le indagini si svolgono alle pendici occidentali di Centuripe, in contrada Gelofia, in un’area che non era mai stata oggetto di scavi regolari. Da fonti ottocentesche sappiamo, però, che in zona fu rinvenuto un vaso con una lunga iscrizione in lingua sicula, ora conservato in un museo della Germania (Karlsruhe). Le stesse fonti conservano memoria anche della scoperta di una tomba a camera del VI secolo a.C. contenente un ricco corredo, di qualche altra tomba a fossa e di due tesoretti monetali, uno dei quali risalente al I secolo a.C. Al 1877 risale, infine, il rinvenimento di un’epigrafe che ricorda la costruzione di uno sphaeristerium, vale a dire di un luogo adibito a giochi con la palla, le cui regole ci sono sconosciute.
Già una semplice ricognizione di superficie rivelò l’importanza archeologica del posto in cui si sarebbero svolti gli scavi. Si rilevarono indizi della presenza di un vasto abitato di età ellenistica in una zona pianeggiante e della possibile presenza di tombe arcaiche del VI secolo a.C. in un costone roccioso a monte della prima area. Numerosi frammenti di vasi ipercotti, che di solito venivano scartati nei pressi delle fornaci , fecero pensare alla presenza di officine di ceramisti. Altri frammenti vascolari caratteristici dei corredi tombali fecero supporre la presenza di sepolture del III-I secolo a.C. Si decise di indagare nell’area dell’abitato e nel costone roccioso.
I risultati, ad una settimana dalla conclusione della prima campagna di scavo, sono di alto interesse scientifico. Nella zona a monte è stata rinvenuta una tomba a camera del VI secolo a.C., parzialmente depredata, che rappresenta il monumento più antico finora conservatosi a Centuripe. I vasi e le ossa umane rinvenuti all’interno, una volta studiati dagli specialisti, offriranno preziose informazioni sulla vita di un centro siculo ellenizzato di duemilacinquecento anni fa. La ricerca è resa ancora più affascinante da un insolito ed enigmatico spuntone roccioso, emergente per una settantina di centimetri dal pavimento della tomba, appositamente risparmiato e modellato dai costruttori di quest’ultima. Nella stessa zona a monte sono stati rinvenuti anche numerosi scarti di fornace e strumenti connessi alla cottura dei vasi, che permettono di ipotizzare la presenza di officine di ceramisti di età ellenistica.
Nella zona a valle si è avviato lo scavo di due complessi architettonici distanti un centinaio di metri l’uno dall’altro. In uno, già sondato in minima parte dagli scavatori di frodo, sono stati delineati i resti di due ambienti appartenenti a due fasi costruttive. Nell’altro, sono in corso di scavo altri due ambienti contigui, abbandonati verso il I secolo a.C., uno dei quali ha restituito persino la chiave della porta d’ingresso.