SiciliAntica Associazione per la Tutela e la Valorizzazione dei beni culturali ed ambientali Sede di Caltanissetta Caltanissetta: storia, monumenti e tesori archeologici
Caltanissetta è una città posta proprio al centro della Sicilia ed è capoluogo della provincia omonima. Oggi conta circa 62.000 abitanti e vanta origini molto antiche. Il toponimo deriva dall'antica città greca di Nissa, presidiata dai Siracusani, alla quale gli Arabi aggiunsero la parola "Qal'at", che vuol dire "castello". Nel 123 a.C. la città venne conquistata da Lucio Petilio che la fece diventare una potente colonia romana con il nome di "Petiliana". Costantino la annesse al suo Impero e successivamente la città venne presa dai Saraceni. Oltre ai Saraceni altre popolazioni la dominarono: prima i Normanni, in seguito gli Svevi, gli Angioini, gli Aragonesi e i Castigliani la invasero. Dopo essere stata danneggiata dalle rappresaglie dei liberali siciliani, Caltanissetta visse nel '900 un periodo di splendore culturale ed economico, grazie ai numerosi giacimenti di zolfo che le conferirono l' appellativo di "capitale mondiale dello zolfo". Attualmente la città basa la sua economia non più sui giacimenti solfiferi, ma sull'agricoltura e sul settore terziario. Negli ultimi anni si sta tentando di sviluppare maggiormente il turismo, in quanto la città è ricca di tesori archeologici e di bellezze storico artistiche. San Michele è il patrono della città e viene festeggiato il 29 settembre.
Caltanissetta è una città dove le numerose attrattive artistiche testimoniano un passato ricco di vicende storiche. Una di queste è proprio il Castello di Pietrarossa, uno dei tanti manieri sparsi nella provincia. Esso è stato eretto nel 1080 circa e comprendeva in passato tre torri; purtroppo nel 1567 crollò in seguito ad un violento terremoto. Altro edificio fondamentale è la Cattedrale, bellissimo esempio di stile neoclassico. Costruita nel 1570 venne completata nel 1622; ha facciata decorata da due alti campanili e all'interno è decorata da nicchie e pregevoli stucchi. Notevoli sono gli affreschi di Guglielmo Borremans, e le tante statue che decorano l' interno della chiesa. Accanto alla Cattedrale troviamo la Chiesa di S. Sebastiano, tipica costruzione del '500, venne ristrutturata secondo i dettami dello stile neoclassico. Uno dei monumenti più interessanti di Caltanissetta è l'Abbazia di S. Spirito, fondata dal Conte Ruggero il Normanno venne consacrata solo nel 1151. E' uno splendido esempio di stile romanico; l' interno è scarno e conserva una vasca battesimale romanica. La bellissima Chiesa di S. Agata è annessa al Collegio dei Gesuiti e presenta un interno riccamente decorato in marmi policromi e un impianto a croce greca. Il Collegio è invece decorato in un fastoso stile barocco. La città vanta inoltre tre importanti musei: il Museo Diocesano, il Museo Mineralogico e il nuovo Museo Archeologico Regionale di contrada Santo Spirito.
Siti archeologici Sabucina Il Sito di Sabucina si trova a circa 10 chilometri da Caltanissetta, l'area venne popolata già dall'età del bronzo antico (fine III - inizi del II millennio a. C.) fino all'età ellenistica (III secolo a.C.) data la sua posizione strategica, che domina la valle del Salso. Quasi tutti i reperti di Sabucina sono attualmente custoditi nel museo archeologico di Caltanissetta mentre nel parco sono ancora visibili i resti delle abitazioni delle popolazioni che abitarono il sito nel tempo, poi, a sud ovest del villaggio, l'area sacra, probabilmente dedicata a divinità ctonie, e la Necropoli. In età romana medio imperiale (II-III sec. d.C.), ai piedi della montagna di Sabucina a Piano della Clesia, fu edificata una villa rustica per la coltivazione dei terreni circostanti. Allo stesso periodo è assegnabile la necropoli sub divo di contrada Lannari. Gibil Gabib Il parco archeologico di Gibil Gabib è situato a circa 5 km da Caltanissetta su una collinetta che domina il versante sud-orientale della valle del fiume Salso. Il sito è costituito da tre piattaforme digradanti verso sud-est e fu sede di insediamenti preistorici, indigeni e di età greca. Gli scavi in quest'area furono iniziati alla metà del 1800 dal Landolina di Rigilfi e vennero ripresi nel 1880 da Antonio Salinas, negli anni '50 da Dinu Adamesteanu ed, infine, nel 1984 . Proprio alla metà del '900 vennero portati alla luce alcuni ambienti risalenti al VI secolo a.C., parti della cinta muraria, e ceramica riferibile alla facies di Castelluccio (età del bronzo antico), mentre negli anni '80 è stato riportato alla luce un vero torrione di difesa della metà del VI sec. a.C., cosa che ha permesso, tra l'altro, di chiarire la destinazione delle cinte murarie rinvenute negli anni '50. Dagli scavi presso gli ambienti sono stati rinvenuti vasi, oggetti di uso quotidiano, piatti e lucerne. Sono state ritrovate anche una statua di divinità fittile femminile e una testina fittile di offerente che testimoniano l'esistenza di vari spazi di culto nell'abitato. Ai piedi dell' altura si estendevano due necropoli da cui provengono i corredi con ceramica siceliota a figure rosse. Vassallaggi L'area archeologica di Vassallaggi si trova su un isolato rilievo montuoso tra i centri di San Cataldo e Serradifalco in provincia di Caltanissetta. Il sito venne scelto a causa della sua posizione strategica per il controllo della media valle dell'antico Imera. Le prime testimonianze archeologiche risalgono all'età preistorica, ma la massima espansione dell'abitato si ebbe dalla seconda metà del VI fino alla metà del V sec. a. C. quando vennero occupate tutte e cinque le colline. Al IV secolo a. C. risale la costruzione del muro di fortificazione per il quale si utilizzò una doppia tecnica: la struttura inferiore in conci di calcare e quella superiore in mattoni crudi. Delle venti tombe a grotti cella artificiale esplorate, cinque hanno restituito intatti i relativi corredi funerari composti da vasellame ceramico di produzione indigena, anelli, fibule, placchette e coltelli in bronzo. Simona MODEO Segretario Regionale SiciliAntica
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