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ispica : archeologia subacquea al porto ulisse

ALTRI REPERTI GRECO-ROMANI AL PORTO ULISSE DI ISPICA

E’ di questi giorni la notizia del recupero nel mare di Porto Ulisse di Ispica di reperti greco-romani da parte dei carabinieri della motovedetta d’altura di stanza a Pozzallo, collaborati dai militari del Nucleo Subacquei Carabinieri di Messina e dai colleghi del Nucleo Tutela Patrimonio Artistico di Siracusa.

E’ l’ennesimo ritrovamento operato in questo mare, dove fino al XIX secolo era attivo uno dei porti più antichi, Porto Ulisse appunto, citato da Licofrone (Alessandra – vv 1028-1033), Edrisi, Plinio (N.I.III – 8,89),Tolomeo (Geigr. III – 4,3) Cicerone (Verr- 34-87), Bocarito, Camilliani, Fazello, ecc. Il braccio occidentale di Porto Ulisse è Punta Castellazzo, una penisoletta di circa 100 metri, citata da Virgilio nell’Eneide (Lib. III – 698 – 7001), a monte della quale sorgeva un’antica città greca, Apolline, ricordata come "Statio" nell’"Itinerarium Antonini , e i cui resti furono visti nel XVI secolo da Fazello, Camilliani ed altri studiosi.

Nel 1952 nel Pantano Longarini, che era nell’antichità parte di Porto Ulisse, fu casualmente rinvenuta una nave romana del VII sec. d.C., sepolta nel fango, successivamente catalogata e studiata da Trock Morthon e Bernabò Brea. Dopo essere stato dimenticato clamorosamente in un invaso artificiale, nel 2001 il relitto fu segnalato alla Sovrintendenza di Ragusa e Siracusa, la quale ultima attualmente lo custodisce per un restauro che, sembra, non è ancora finito!

Sempre in quell’anno dalla Guardia di Finanza di stanza a Porto Ulisse furono recuperate 22 monete tardo-antiche e anfore di diversa provenienza e misura. Nel 2003 i sub dei Carabinieri di Messina recuperarono nei pressi delle "Secche di Circe" un’ancora di ferro bizantina.

Un sito, quello di Porto Ulisse, quindi, ricco di storia, di navi naufragate e di reperti che ancora attendono di essere scoperti, atteso che, come ho scritto in un recente lavoro ("Porto Ulisse e la città di Apolline"), in questo tratto di mare, specie nelle tristemente famose "Secche di Circe", esistono ancora decine di relitti naufragati nell’antichità che aspettano solo di essere recuperati con tutto l’eventuale carico.

Vogliamo sperare che finalmente possano essere intraprese tutte le iniziative opportune per una sistematica campagna di ricerca e recupero e per la realizzazione di un MUSEO ad Ispica dove esporre tutti i numerosissimi reperti trovati in questo sito storico.

Ispica, 15/09/2009

Sesto Bellisario

Presidente della Sede SiciliAntica di ISPICA

 

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