SiciliAntica
Sede di Caltanissetta
Sede di Agrigento
AGRIGENTO
PLATEIAI E STENOPOI
TRA IL GINNASIO
E LA NECROPOLI
PALEOCRISTIANA
Domenica 7 giugno 2009
La Sede nissena e
la Sede agrigentina
di SiciliAntica
organizzano una
visita guidata
nell’antica città di
Agrigento
seguendo un percorso
inedito che,
attraverso plateiai
e stenopoi,
condurrà il visitatore
dal Ginnasio alla Necropoli
Paleocristiana.
Per informazioni
e prenotazioni
entro e non oltre
il 5 giugno 2009:
Simona Modeo
(presidente della Sede di
Caltanissetta) 320 3658799
Filippo Sciacca
(presidente della Sede di
Agrigento) 333 5899635.
Per i soci di Caltanissetta, appuntamento
alle 8,30 in via Malta presso il piazzale antistante
il mercato coperto. Per gli altri soci e simpatizzanti
di SiciliAntica che vogliono partecipare alla visita,
appuntamento alle ore 9,30 ad Agrigento presso l’area di
parcheggio e di ristoro antistante il
Tempio di Ercole.
Gymnasium
Lungo lo stenopòs che margina
l'agorà inferiore, negli anni '50
venne messo in luce un tratto di un
lungo portico nei cui pressi si
rinvenne la porzione di sedile
iscritto con dedica a Hermes e
Heracles che suggerì la
identificazione della zona come sede
del Ginnasio. Il complesso, forse
sorto in età ellenistica, venne
totalmente rinnovato in età augustea
come testimoniano i risultati di
recenti ricerche che si possono così
riassumere: la presenza di una fase
architettonica di età imperiale
romana sovrapposta a quella
tardo-ellenistica, per ora
rappresentata da un ampio edificio
circolare (diam m 21,70) con basi
di colonne o pilastrini all' interno,
fiancheggiato da due grandissimi
ambienti rettangolari (m 12 x m 37).
Si è meglio individuata la natura e
la funzione del monumento quale
Ginnasio con la scoperta di un
lunghissimo portico (accertato per
saggi complessivamente per m 200)
lungo il cardo-stenopòs, prospiciente
una pista (paradromis) il cui
tratto finale, a Nord, presentava
due lunghe file di sedili
affrontati. I sedili, rinvenuti
in situ, divisi in quattro settori
su due file, delimitati da braccioli
, recano una serie di iscrizioni che
presentano una acclamazione ad
Augusto e la menzione di magistrature
di cui una, del flamen Augusti,
per la prima volta testimoniata ad
Agrigento, e quella dei duoviri.
Necropoli Paleocristiana
Il patrimonio archeologico di
Agrigento paleocristiana comprende
una vasta necropoli, in parte sub
divo e in parte ipogeica, che si
estende all’interno del tracciato
meridionale della cinta muraria.
Il settore tra il Tempio di Ercole
e il Tempio della Concordia è stato
utilizzato a partire dal
III sec. d.C. Il settore sub divo
(a cielo aperto) della necropoli
è caratterizzato da numerose
sepolture entro fosse scavate
nella roccia o sarcofagi in pietra
e si sviluppa sia all’interno del
giardino di Villa Aurea sia
all’esterno in direzione Nord-Est.
Le tombe di quest’ultima area sono
distribuite ai lati di un dromos
scavato nella roccia che penetra
all’interno della Grotta Fragapane,
un’ampia catacomba comunitaria del
IV-V sec. d.C. che ha reimpiegato
alcune preesistenti cisterne di epoca
greca. La Grotta Fragapane
rappresenta uno dei più interessanti
esempi catacombali in Sicilia.
Sulle pareti si aprono diversi loculi,
arcosoli e cubicoli con monumentali tombe
a sarcofago; in alcuni casi sono state
trovate tracce dell’originale decorazione
parietale, dipinta a nastri incrociati o
a elementi vegetali.
Le suppellettili (lucerne, monete,
vasellame di vetro e di ceramica)
trovate all’esterno delle sepolture
attestano la consuetudine a
praticare rituali funerari
caratterizzati dal consumo
del pasto rituale e dalle libagioni.
Anche all’interno del giardino
di Villa Aurea si trovano alcune
tombe ipogeiche, costituite da
camerette sepolcrali destinate
probabilmente a differenti nuclei
familiari. Tale soluzione si
riscontra pure nel gruppo di
camerette e negli ipogei di
Casa Pace, disposti intorno
ad una parete di roccia che
forma un ampio spazio di forma
quadrangolare. Al centro di esso
si trova Casa Pace, una vecchia
struttura rurale restaurata e
adibita ad Antiquarium Paleocristiano.
In esso si trovano esposti i reperti
e la documentazione archeologica
che consentono una funzionale
ricostruzione cronologica
dell’interessante fase storica
vissuta da Agrigento paleocristiana
e bizantina.
Simona Modeo Filippo Sciacca
SiciliAntica
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