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terme romane e chiesa di santa maria della rotonda a catania

Nuove luci sulla Chiesa della Rotonda

Il 16 aprile è stato presentato all’ex Monastero

dei Benedettini il testo di Maria Grazia Branciforti

e di Claudia Guastella sulle recenti ricerche

effettuate alle Terme romane ed alla Chiesa

di S. Maria della Rotonda. Ricerche che mai come

questa volta, per lo meno a Catania, hanno

coinvolto un ventaglio così ampio

di specializzazioni scientifiche: archeologa

la Branciforti, storica dell’arte medievale

la Guastella, supportate, quando necessario,

da chimici, fisici e biologi forniti

dall’Istituto Regionale del Restauro.

Ampio anche il ventaglio di chi ha lavorato

con le braccia, perché, quando i fondi si sono

esauriti, alle imprese professioniste hanno

dato il cambio i volontari di SiciliAntica.

"Solo uno storico medievista mancava alla

squadra!" ha lamentato il prof. Iachello,

Preside della Facoltà ospitante.

Il risultato delle ricerche è stato quello

 

di dare al complesso "terme più chiesa" un posto

di assoluto rilievo nel panorama archeologico

non solo cittadino, ma addirittura nazionale

ed il punto di arrivo cui sono giunte le due

studiose, che costituirà il punto di partenza

di ulteriori ricerche, è di grande suggestione.

Mentre gli studiosi del passato, da Biscari ad

Holm fino a Guido Libertini (secondo dopoguerra),

consideravano la chiesa come una modifica ed un

adattamento a scopi di culto del calidarium delle

terme, oggi si ritiene che la costruzione sia del

tutto autonoma, cioè realizzata sì accanto a quelle

che furono le terme, ma quando essere erano ormai

abbandonate e semisepolte,

senza riutilizzarne in maniera organica alcuno

degli ambienti. Mentre le terme sono databili

al II sec. d.C., con qualche modifica effettuata

nel III sec., la struttura in elevazione della

chiesa dovrebbe andare da un minimo del VI sec.

ad un massimo del IX.

Facciamo due conti: è del 535 d.C. la conquista

della Sicilia Orientale da parte dei Bizantini,

mentre risale al 875 l’entrata degli arabi a Catania,

già presenti in Sicilia dal 827. Se la Rotonda fosse

stata costruita nei secoli VI, VII o VIII, essa potrebbe

essere stata la prima o una delle prime chiese cristiane

di Catania e, in questo caso, sarebbe sopravvissuta

ai circa due secoli di presenza araba a Catania, che

sembra essere stata tollerante con le altre religioni.

Se fosse sorta nel IX secolo,

ed in particolare verso la fine,

c’è invece da dubitare che

sia nata cristiana. Potrebbe esser

stata dapprima una moschea,

ma nessun elemento architettonico

ne avvalora la tesi. Solo l’esistenza del toponimo

"Piazza della Mecca" ha

un chiaro riferimento alla religione islamica.

L’ingresso della Chiesa

sembra avere avuto tre diverse

impostazioni dell’ingresso:

prima a sud, poi rivolto ad est,

così come da regola del

culto bizantino infine nuovamente a sud,

come la vediamo adesso, corredata

da un bel portale cinquecentesco.

Come noto agli appassionati e non,

per via del clamore e dalla

curiosità suscitata,

l’area sotto il livello stradale

immediatamente

a sud ovest della chiesa, quella

scavata proprio a cura dei volontari

di SiciliAntica, ha rilevato più

strati di sepolture di epoca medievale,

che sono state datate dal XII al XV secolo.

Dovrebbe trattarsi dei monaci

cui erano affidati la cura e l’utilizzo

della chiesa.

Quanto all’interno, la prof.ssa Guastella

ha rilevato che il più

antico degli strati intonacato ed affrescati

rappresenta un San Nicola

(ancora una reminescenza bizantina),

ed è databile al XII secolo. Siamo

proprio all’epoca della cacciata degli arabi

da parte dei sopraggiunti normanni,

i quali, come è noto, trovarono superstiti

presenze di monaci di rito greco,

ma nessuna di rito latino.

Inevitabile a questo punto un tentativo

di raffronto con la Cappella

del Salvatorello, anch’essa di presunta

epoca bizantina, che potrebbe

condividere con quella della Rotonda

il titolo di chiesa tra le prime

cristiane a Catania, ma, a riguardo,

tanto lavoro

e tanti studi sono ancora da fare.

 

Giambattista Condorelli

Presidente SiciliAntica

Sede di Catania

SiciliAntica

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