SiciliAntica
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Seconda Giornata di studio itinerante
Le ville di Bagheria
domenica 19 Aprile 2009
Un viaggio nel favoloso mondo di pietra dei Gattopardi
Ore 7.00 Raduno e partenza dal piazzale Livatino di Acireale
Ore 9.45 Arrivo a Bagheria. Incontro con la guida
Visita del centro storico e delle Ville
Ore 13.00 pranzo.
Ore 15.00 riprende la visita delle Ville.
Luoghi che saranno visitati:
· Villa Cattolica (Fondazione Renato Guttuso);
· Villa Palagonia (detta Villa dei Mostri);
· Villa Villarosa:
· Palazzo Cutò (Mostra di 600 giocattoli e delle cere)
· Villa Casaurro (Mostra del Futurismo)
·
Ore 18.30 Raduno e partenza per Acireale.
Arrivo previsto alle 21.00 circa presso Piazzale Livatino.
N.B. SiciliAntica di Acireale si riserva di apportare modifiche al presente programma.
Alcune notizie
La città sorge nella valle della Conca d’Oro, tra i due golfi di Palermo e Termini Imerese. Dista circa
Villa Palagonia Pensata come luogo di svago e di villeggiatura, fu costruita nel 1715 dal principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina e Bonanni. Alla villa si arriva attraverso un lungo viale, dopo aver attraversato due archi di trionfo, il primo dei quali, originariamente chiamato dei “tre portoni”, non è più visibile; il secondo corrisponde all’attuale arco della Santissima Trinità, recentemente restaurato dall’amministrazione comunale. Al palazzo si accede salendo un maestoso scalone esterno. Due grosse statue di nani sembrano sorvegliare l’ingresso opposto a quello principale, al quale si accede da Piazza Palagonia. Le mostruose caricature, che ritraggono amici e frequentatori dei trattenimenti a palazzo, furono costruite dal principe Gravina di Palagonia junior, Francesco Ferdinando II, brutto e deforme, forse per vendetta contro il Fato (fu lo stesso principe che migliorò il feudo di Fiumefreddo ed ebbe il dominio di Calatabiano e Piedimonte Etneo). Lussuosi marmi scolpiti dal Gagini, raffiguranti il principe e persone di famiglia, decorano le pareti del meraviglioso salone di ricevimento. Il soffitto invece è ornato di specchi e vetri dipinti. Decorata con bellissimi marmi a colori, mosaici e specchietti, artistici mensole e vasi è anche la loggia coperta, molto ammirata dai visitatori. Goethe racconta con sdegno e meraviglia le stranezze del palazzo. Una di queste per esempio erano le sedie, i cui piedi erano segati in modo disuguale così che esse rimanessero zoppe. Oppure Houel ci riferisce che vi erano sedie e poltrone talmente inclinate in avanti che bisognava fare molti sforzi per evitare di scivolare e cadere. Lo stesso custode avvertiva di fare attenzione alle sedie più solide perché sotto i velluti si nascondevano spilli e spuntoni. La costruzione della villa costò al principe di Gravina centomila scudi. Oggi il palazzo, monumento nazionale di proprietà privata, è in pessimo stato di manutenzione.
Villa Cattolica In prossimità dell’ingresso del Comune di Bagheria, in un’incantevole zona circondata dal verde, si erge austera Villa Cattolica. Costruita nel 1736 da Francesco Bonanno, principe di Cattolica, la villa, circondata da alte mura merlate, appare come un castello di grande mole con un’artistica architettura barocca. Esso si presenta di forma quadrangolare con due esedre parallele, una delle quali accoglie lo scalone; l’altra un’ampia terrazza con loggiato sottostante, recentemente recuperato dal comune di Bagheria. Guardando verso la parte superiore del fronte in cui si svolge lo scalone, sopra il balcone centrale, si può osservare lo stemma di Giuseppe Bonanni e Filangeri, principe di Cattolica, e l’incisione della data di edificazione del palazzo. Dal
Villa Villarosa Don Placido Notarbartolo, duca di Villarosa, dà inizio alla costruzione della villa, alle falde del monte Giancaldo, intorno al 1770. I lavori vengono iniziati su progetto dell’architetto di famiglia Venanzio Marvuglia e poi seguiti via via da altri architetti fino alla fine dell’Ottocento. La villa è una costruzione rettangolare a due piani, e presenta all’ingresso principale un grande portico in stile corinzio, ad otto colonne, al quale si accede da un’ampia scalinata in tufo arenario. Di particolare eleganza è il prospetto rivolto verso Bagheria; molto più severo quello verso Palermo, caratterizzato da pilastri che sorreggono la cornice triangolare. La facciata principale ha cinque aperture che danno nel salone di ricevimento, che funge da disimpegno a tutti i vani del piano terra. Il palazzo ha uno scantinato, un piano rialzato e un piano nobile. Da una scala interna, con balaustra in ferro, si accede al piano superiore costituito da diverse sale convergenti sul ballatoio, che si affaccia sul salone centrale. Lo stile dell’edificio è ispirato al neo-classicismo, con richiamo ai canoni dell’arte greca, e privo di elementi barocchi. Nel 1911 la villa fu data in affitto ad un collegio di padri Gesuiti che realizza rono all’interno una serie di interventi che modificarono l’assetto originario.
Palazzo Butera Posto proprio in fondo al magnifico corso omonimo, il Palazzo Butera fu edificato nel 1658 da Giuseppe Branciforti, principe di Pietraperzia e di Leonforte, che, stanco ed amareggiato per le avverse politiche militari, decise di abbandonare Palermo e di trasferirsi definitivamente a Bagheria. Il castello, di stile medievale, è protetto ai due lati da due torri merlate e presenta due ampie scalinate: una al fronte sud e l’altra al lato est. I due fronti avevano un cortile antistante, costeggiato da casette basse e strette. Il portale sopra la scalinata est è di stile cinquecentesco. Sull'ingresso del castello, per non lasciare dubbi sul suo desiderio di isolamento, il principe Branciforti fece incidere la scritta "O corte adio". L’ingresso retrostante presenta una grande decorazione a rilievo, che incornicia il busto, del fondatore. Anticamente si accedeva al castello dalla via degli Oleandri (oggi Ignazio Lanza di Trabia).
Palazzo Cutò Il palazzo fu costruito nella prima metà del Settecento. Ad esso si accede dall’antica via Consolare. L’emblema araldico della casata è rappresentato dai busti di leoncello posti a decorazione dei timpani delle finestre. Gli ambienti, con le loro vistose decorazioni e rivestimenti in marmo rosso, assumono un tono di elegante gusto estetico con i resti di decorazioni che rivestono le volte dei soffitti. Lo scalone, a doppia rampa, racchiuso in un vero cortile di palazzo è uno dei pochi esempi di scalone monumentale coperto che si incontri nelle ville di questo periodo. Il palazzo, costituito da un grande complesso quadrilatero, è sormontato da una vasta terrazza coperta, dalla quale il principe godeva il panorama e ammirava con gli amici della nobiltà i fuochi d’artificio del “Festino” di S. Rosalia a Palermo. Oggi il palazzo è sede della biblioteca comunale.
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SiciliAntica – Acireale fonte
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