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agrigento ipogeo giacatello

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La Sede SiciliAntica di Agrigento

aderisce alla

"Notte dei Musei 2008"

promossa dal Parco Archeologico

e Paesaggistico

"Valle dei Templi"

di Agrigento.

In tale occasione avrà luogo l’iniziativa

Visite guidate all’

Ipogeo Giacatello

di Agrigento

In collaborazione con il Parco Archeologico

e Paesaggistico Valle dei Templi di Agrigento

Sabato 17 Maggio

Ore 19,00 - 23,00

Domenica 18 Maggio

Ore 9,00 - 13,00 / 16,00 - 19,00

L’ipogeo Giacatello è situato

a nord del Museo Archeologico

Regionale di Agrigento,

in prossimità del torrente

Colleverde-Giacatello.

L’ingresso, preceduto da un

recente cancello,è costituito

da un cunicolo che immette in una

grande sala ipostila a pianta

quadrangolare (di circa 20 m per

lato) con asse maggiore nord-sud e

con un’altezza che varia tra 1,95

e 3,50 m.

La sala presenta 49 pilastri

distanziati in media 1,85 cm,

a sezione quadrata e rivestiti

da uno spesso strato di malta

idraulica, che formano una maglia

quasi regolare.

Alcuni canali, posti negli angoli

est ed ovest,servivano ad immettere

l’acqua all’interno

dell’ipogeo. Il tetto presenta dodici

aperture di forma circolare,

undici delle quali comunicanti

con il cielo aperto, che svolgevano

la funzione di pozzi per il prelievo

dell’acqua. L’ipogeo fu realizzato

nel V secolo a.C. come luogo di raccolta

delle acque e faceva parte della rete

di collettori sotterranei, atti

a convogliare l’acqua dalla Rupe Atenea

e dalla Collina di Girgenti

verso la Kolymbèthra.

La famosa rete degli ipogei,

detti anche "feaci", dal nome dell’architetto

progettante, secondo Diodoro Siculo

fu realizzata utilizzando la moltitudine

di schiavi e l’immensa ricchezza

acquisita con la vittoria di Himera

del 480 a.C.

L’ipogeo continuò ad avere questa funzione

fin nei primi secoli della dominazione romana.

Successivamente, in epoca tardo-romana,

fu destinato a piccola attività industriale

(mulino o frantoio), come ipotizzato

da Pietro Griffo, avendovi rinvenuto

una macina; a quest’epoca, presumibilmente,

risale l’apertura del cunicolo d’ingresso.

L’ipogeo Giacatello è inserito

in un’area ricca di evidenze

archeologiche: vasca con pareti

rivestite da malta di coccio pesto;

vasca scavata nella roccia

con piano di calpestio ricoperto

da lastre in cotto e con al centro

un pilastro a sezione quadrata

rivestito di malta;

parti di roccia affiorante

intagliata.

La campagna di scavo del 2006

ha portato alla luce un’ulteriore

vasca ed un importante ambiente

rettangolare con asse maggiore

est-ovest e con le pareti nord

ed ovest intagliate nella roccia.

E’ ipotizzabile, grazie ai materiali

ivi ritrovati,

che si tratti di un’abitazione

akragantina di età arcaica.

Per informazioni: 338 5899635

Il Presidente della Sede di Agrigento

Filippo Sciacca

SiciliAntica

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