La Rocca di Cefalù, nel corso del tempo, ha sempre attirato l'attenzione, la curiosità e l'interesse di uomini di cultura a tutti i livelli naturalisti (botanici, malacologi, geologi, speleologi, paleontologi), storici e archeologi, studiosi locali e semplici appassionati, tutti condotti ed accomunati dal desiderio profondo di scandagliare, ognuno secondo la propria sensibilità, i più reconditi aspetti del monumento che, più di ogni altro, ha dato un'impronta inconfondibile alla città stessa, alla sue condizioni di vita e al suo sviluppo.
Senza la Rocca, che sembra stringere in un abbraccio materno e rassicurante la città, Ruggero II non avrebbe eretto lì la sua basilica-cattedrale; senza il ritmo del mare sulla riva e contro le rocce, senza il ritmo della nostra Rocca contro il vento e il cielo, senza i suoi suoni, i suoi colori, i suoi profumi, Cefalù non avrebbe le sue inimitabili caratteristiche.
Le più antiche testimonianze della presenza umana a Cefalù sono state rinvenute, proprio, sulla Rocca e, in particolare, nelle due grotte occidentali, delle giumente e delle colombe; forse alla Protostoria (IX sec. a.C.) si riferisce, invece, l'impianto della cisterna con copertura di tipo dolmenico, che costituisce il fulcro dell'Edificio Megalitico, il ben noto "Tempio di Diana".
Vanno ricordate anche le mura di sbarramento della zona di accesso, le fortificazioni merlate bizantine, il castello sulla sommità, l'area dei magazzini e dei forni, il sistema di raccolta delle acque, le chiese, l'area archeologica medievale (mastio svevo), le grotte, le acque sotterranee che sgorgano a mare e che fanno di essa il punto naturale di risorgenza dell'importante acquifero carsico delle Madonie.
La Rocca è il bene culturale per eccellenza, che custodisce la memoria storica del passato cefaludese, patrimonio culturale composito che per la sua importanza e unicità è stata inserita con Decreto del 03.04.2000 del Ministero dell'Ambiente nell'Elenco dei Siti di Importanza Comunitaria individuati ai sensi della direttiva 92/43/CEE del Consiglio del 21 maggio 1992.
Oggi, purtroppo vive uno stato di preoccupante degrado e di inerte abbandono; sono eloquenti i segni della trascuratezza e del vandalismo che ne mortificano l'immagine.
Ma tutto ciò non può e non deve diventare il pretesto per il quale l'Amministrazione comunale con una delibera di giunta e, dunque, prevaricando le naturali competenze del Consiglio Comunale, ha già proceduto all'assegnazione della Rocca per 20 anni (rinnovabili per altri 20 anni!) ad una società con scopi di profitto senza conoscerne preventivamente il suo stato complessivo e, pertanto, precludendo la possibilità di operare una valutazione comparativa all'atto della restituzione da parte dell'ente gestore.
Una S.R.L. la quale, inevitabilmente, adotterà una linea gestionale di sola speculazione, come si evince chiaramente dal progetto di massima presentato nel quale dietro alla "Gestione e Valorizzazione del Parco Urbano della Rocca" si cela un progetto finalizzato alla realizzazione di infrastrutture; all'organizzazione di luoghi di sosta e ristoro.
Un progetto che prevede nella zona A (l'area archeologica nella parte alta della Rocca) l'installazione di tavoli, panche, sdraio, cannocchiali, 150 contenitori nettezza, banchi frigo, bagni ecologici, utilizzando come dei veri e propri contenitori i corpi di fabbrica già esistenti, che diverranno anche punti di rivendita gadget e souvenir; e nella zona B (quella lungo le pendici della Rocca) prevede la progettazione e l'installazione di piccoli stand espositivi per la promozione e vendita di prodotti artigianali e tipici; un campo di mini golf, bocce, e un parco giochi; un percorso di ciclo cross per mountain bike ed un campo di tiro con l'arco, tiro a segno ad aria compressa..
Una associazione naturalistica e speleologica di Cefalù, ha deciso di promuovere un'idea: la creazione di un consorzio di sole associazioni con l'obiettivo primario della tutela e della valorizzazione della Rocca di Cefalù nel tempo, per una fruizione ecocompatibile, ecosostenibile, e non speculativa.
L'idea ha riscosso il giusto consenso a livello associazionistico ed oggi esiste un Consorzio il cui Statuto è già stato definito in tutti le sue parti di cui fanno parte sei Associazioni come la Nerinea, la sede comprensoriale madonita di SiciliAntica il Kulturforum, la sede C.A.I., Legambiente, M.A.S.C.I. (Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani).
Il Consorzio, utilizzando le proprie risorse ed esperienze, si propone di organizzare una struttura ad alto livello consultivo, e/o di controllo, e/o gestionale dalle elevate competenze tecniche, scientifiche e didattiche, in grado di sviluppare, in tutti i settori attinenti le sue finalità statutarie e le sue attività istituzionali, la ricerca, lo studio, la documentazione dei dati necessari ed indispensabili a costituire la base per avviare un serio programma di recupero, restauro, conservazione, tutela, valorizzazione e corretta fruizione della Rocca di Cefalù.
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