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agrigento settimana della cultura

La sede agrigentina di SiciliAntica aderisce alla “Settimana della Cultura” (25 - 31marzo 2008), promossa dal Parco Archeologico e Paesaggistico “Valle dei Templi” di Agrigento. In tale occasione avrà luogo l’iniziativa “Il santuario di Asclepio di Agrigento fra archeologia e mito”, che consisterà in visite guidate gratuite presso il sito archeologico del santuario di Asclepio (Esculapio per i Romani). Per informazioni e prenotazioni delle visite guidate, anche per le Scuole: Presidente Filippo Sciacca 338 5899635 Responsabili Sezione Giovani Salvatore Variano, cell. 340 9005170 - Antonella Lo Porto, cell. 338 1426779 - per le notizie sul santuario clicca sul titolo.

Il santuario di Asclepio di Agrigento fra archeologia e mito Il santuario di Asclepio (Esculapio per i Romani) è ubicato fuori la cinta muraria, a Sud della Collina dei Templi, nella piana di S. Gregorio, in un’ansa del fiume Akràgas. Fu identificato dallo storico Polibio, a proposito dell’assedio romano del 262 a.C., a otto stadi dalla città verso Mezzogiorno. Il santuario tradizionalmente è stato datato nella seconda metà del V sec. a.C., ma recenti scavi, che hanno individuato una vasta area di pertinenza del santuario, con grandi sale per l’alloggiamento dei pellegrini (katagogìon) e per il rito di incubazione dei malati (àbaton), oltre a portici colonnati, (confrontabili con i celebri Asklepieia della Grecia), hanno riproposto il problema della cronologia dell’intero complesso, che rivela una presenza di culto risalente alla prima età arcaica a cui si sovrappone una fase monumentale in età ellenistica a partire dal IV sec. a. C. Sono stati anche individuati il propileo, la fontana lustrale, il thesauròs, l’altare, la tràpeza, il cisternone. Il tempio, l’unico edificio che storicamente era rimasto visibile, sorge su una massiccia piattaforma, con pianta rettangolare (m. 21 x 10,70) in antis di ordine dorico, con pronao e cella, nella cui parete di fondo si appoggiano due mezze colonne fra robusti pilastri a guisa di ante; il lato meridionale presenta un ingresso secondario. Nel mito, Asclepio era figlio di Apollo e divenne abilissimo nell’arte della guarigione sacra. Gli attributi del suo potere erano il bastone intorno al quale era avvolto un serpente. I malati andavano in pellegrinaggio nel santuario di Asclepio per chiedere la guarigione sacra dai propri mali, nella speranza che il dio li visitasse in sogno per guarirli. Per i greci i sogni avevano una valenza terapeutica, per la credenza nella loro virtù profetica e diagnostica. Si trattava di sogni che procuravano la guarigione divina oppure di sogni divinatori, dalla cui interpretazione i sacerdoti traevano responsi per la cura. All’interno del sacro recinto i pellegrini dovevano effettuare un percorso che prevedeva - oltre ad una fase preliminare con purificazioni, offerte e sacrifici di animali - il rituale vero e proprio, con l’offerta di focacce e di frutta sulla tràpeza e l’accesso all’àbaton per il rito dell’incubazione. I pellegrini dormivano sulla pelle dell’animale sacrificato (enkòimesis, “dormire su”), per ricevere da Asclepio il sogno guaritore. Il Presidente della Sede di Agrigento Filippo Sciacca

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